Un miliardo di persone al voto. Sarà l'India la superpotenza del XXI secolo?

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Il premier nazionalista Narendra Modi punta al terzo mandato consecutivo. Contro di lui una coalizione di 40 partiti coagulata attorno al Congresso della dinastia Gandhi tra scandali, dei, progetti di riforma costituzionale. Lo spettacolo della democrazia nelle grandi elezioni indiane: 44 giorni dal 19 aprile al primo giugno, 3 milioni di chilometri quadrati, 960 milioni di persone chiamate al voto per una popolazione di 1,4 miliardi - la più numerosa al mondo, nel 2023 l’India ha superato la Cina e ora vuole farlo anche negli equilibri geopolitici. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri media

Sotto la sua guida, il Paese potrebbe aspirare a diventare una superpotenza economica, presentarsi come una vera alternativa alla Cina per gli investitori, in un momento difficile per le relazioni tra Pechino e l'Occidente. (Tiscali Notizie)

“Queste elezioni sono l’ultima possibilità di salvare la nostra Costituzione e i principi fondanti del Paese”, dice Rahul Gandhi, il leader del partito del Congresso, nel videomessaggio indirizzato ai militanti alla vigilia dall’apertura delle urne nella prima tornata delle elezioni politiche indiane. (Il Fatto Quotidiano)

Alla vigilia della prima tornata elettorale nel gigante asiatico - dove da domani al primo giugno poco meno di un miliardo di elettori andrà a votare in 28 Stati federali e otto territori - l'ex ambasciatore italiano a Nuova Delhi, Antonio Armellini, parla con l'Adnkronos dell'India di Narendra Modi, che si avvia al suo terzo mandato, dopo dieci anni già al governo. (Adnkronos)

La sfida elettorale delle opposizioni si impernia dunque, necessariamente, sulla tutela e la salvaguardia dei valori. Nella consapevolezza che, nel suo terzo mandato, Modi imprimerà un ulteriore giro di vite a quella che è già, con ogni evidenza, una democrazia segnata dall'autoritarismo. (Corriere del Ticino)

Esponendo l'inchiostro alla luce solare, la pelle e le unghie si tingono di viola, con una durata di circa due settimane, rendendolo quasi impossibile da rimuovere. Un voto e un dito colorato di viola. (ilmessaggero.it)

Gli elettori chiamati alle urne sono 969 milioni (già del doppio degli abitanti dell’Unione Europea). Secondo la Commissione elettorale, il numero di donne registrate per il voto è aumentato di 40 milioni rispetto alle precedenti elezioni del 2019, mentre più di 20 milioni di elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni si sono aggiunti all’elettorato. (Famiglia Cristiana)