Un anno dopo l'alluvione in Emilia: tra ricostruzione e ricordi

Un anno è trascorso da quando l'alluvione ha colpito l'Emilia, lasciando dietro di sé un disastro che ancora oggi risulta difficile da ricomporre. Tra le vittime dell'alluvione, c'è la signora Giuliana Bordin di Sant'Agata sul Santerno, in provincia di Ravenna, che ha dovuto affrontare la perdita del marito Giovanni e la ricostruzione della sua casa, senza ricevere alcun aiuto dallo Stato.

La tragedia di Sant'Agata sul Santerno

Giuliana ricorda con dolore la notte in cui l'acqua ha invaso la sua casa, spegnendo la luce e lasciandola sola ad affrontare l'emergenza. Suo marito Giovanni, invalido e costretto a letto, non è riuscito a salvarsi. Nonostante la gravità della situazione, nessuno è venuto in loro aiuto. Giuliana ha ricostruito la sua casa, ma dallo Stato non ha ricevuto alcun sostegno economico.

Iniziative di ricordo a Bagnacavallo

Nel territorio comunale di Bagnacavallo, duramente colpito dalle alluvioni, sono in programma diverse iniziative per ricordare i drammatici eventi. Tra queste, una processione con recita del rosario organizzata dalla Parrocchia di Boncellino e l'Unità pastorale di Bagnacavallo, che partirà dal parcheggio di via Boncellino e terminerà all'argine, dove verrà celebrata una messa e scoperta una targa a ricordo.

Racconti di sopravvivenza

Il "Resto del Carlino" ha seguito per un anno le storie di chi ha perso tutto nell'alluvione di maggio 2023. Tra questi, gli alluvionati di Faenza ospitati per undici mesi in un hotel, i volontari di Selva Malvezzi, frazione sommersa dall'acqua, e una madre di Cesena che è riuscita a salvare il figlio. Queste storie di sopravvivenza e resilienza rappresentano un monito per il futuro e una testimonianza della forza della comunità emiliana.

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