Il superbonus e il suo impatto sul debito pubblico italiano

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha recentemente espresso la sua preferenza per una diluizione delle detrazioni del Superbonus su un periodo di dieci anni, rispetto ai quattro o cinque attuali. Questa proposta arriva in seguito alla necessità di gestire l'impatto del Superbonus sui conti pubblici, in particolare sul deficit dei 219 miliardi emersi nei conti degli anni dal 2020 al 2023.

Il piano per ridurre il debito

L'obiettivo principale è rallentare l'emorragia nei conti pubblici causata dal Superbonus. Con la maggior parte dei lavori con il 110 per cento ormai terminati, lo Stato si trova ora a dover affrontare il conto. Le imprese di costruzione, le banche, le Poste e tutti coloro che hanno "scontato" i crediti ai condomini e ai proprietari delle villette unifamiliari, hanno iniziato a recuperare dallo Stato i crediti fiscali acquistati sottraendoli dalle tasse da versare.

L'allarme dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio

L'Ufficio Parlamentare di Bilancio ha lanciato un allarme riguardo al piano Transizione 4.0. I dati più recenti sulle compensazioni effettuate dalle imprese per i crediti d'imposta previsti dal piano nel 2023 e nei primi tre mesi del 2024 suggeriscono che le casse dello Stato potrebbero subire un colpo difficile da assorbire, simile a quello assestato dal Superbonus.

Il decreto Superbonus

Di fronte a questa situazione, il Governo ha deciso di introdurre un nuovo obbligo di comunicazione per fruire dell'incentivo, causando di fatto un momentaneo stop alle compensazioni. Questa misura è stata introdotta nell'articolo 6 del decreto legge 39/2024, noto come decreto Superbonus.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo